Bene, bene, bene.
Era da una vita che volevo scrivere una recensione su E.Y.E. Divine Cybermancy, ma tra esami e impegni di altra origine non ho mai avuto abbastanza tempo per dedicarmi a un articolo di questo calibro.
Ma adesso che gli esami sono finiti, tra sfighe e imprevisti vari, posso finalmente raccontarvi la mia esperienza con questo capolavoro.
Il titolo in questione è stato sviluppato dai francesi Streum on Studios, e si configura come una commistione tra gioco di ruolo e sparatutto in prima persona.
L'ambientazione è prettamente cyberpunk, e sarete fiondati in un universo fatto di complotti, guerre intestine, doppiogiochisti, tradimenti, in cui gli uomini si fondono con le macchine e la tecnologia per partorire tutte le solite cose transumanistiche.
All'inizio di ogni partita ci sveglieremo in questo luogo onirico e misterioso. |
I livelli hanno un'estetica molto caratteristica e ben studiata, con neon e luci colorate. |
Innanzitutto si tratta di un GdR, e da questo genere prende tutto il meglio: crescita del personaggio, tante skill diverse in cui specializzarci, un ottimo grado di personalizzazione e dialoghi articolati con risposte multiple.
Per ogni uccisione e missione completata riceveremo punti esperienza che ci permetteranno di salire di livello; ogni aumento ci farà guadagnare 3 punti da spendere per migliorare i nostri attributi (quali mira, forza, resistenza, agilità et similia).
Insieme all'esperienza verremo ricompensati anche con un certo quantitativo di brouzouf, la moneta corrente, con cui acquistare nuove armi, nuovi poteri e impianti cibernetici.
Parallelamente agli impianti sarà possibile commissionare alla nostra base operativa delle ricerche in base agli oggetti recuperati durante le varie missioni. Per esempio, uccidendo un nemico che utilizzava un dispositivo di smorzamento del rinculo potremo investire un certo quantitativo di denaro per sviluppare la medesima tecnologia e adoperarla in battaglia.
Durante la creazione del personaggio potremo scegliere tre geni caratteristiche che influenzeranno le nostre caratteristiche e abilità. |
Nel corso dell'avventura saranno disponibili per l'acquisto diversi poteri, come un visore termico, un mantello per diventare invisibili, per individuare nemici nelle vicinanze (attraverso triangolazioni sonore) e altre diavolerie simili.
Nel contempo potremo potenziare ulteriormente il nostro protagonista con l'acquisto di impianti cibernetici che ci forniranno diversi bonus: le cyber legs ci permetteranno di correre più veloci e muoverci più silenziosamente, il cyber brain aumenterà la potenza dei nostri poteri psichici, e via di questo passo.
Il gioco introduce molte novità interessanti, prima fra tutte il sistema di hacking delle macchine: per riuscire ad hackerare un sistema informatico (come quello di una torretta) dovremo combattere contro di lui come se fossimo un virus: avremo dunque delle statistiche, slegate da quelle del personaggio ma influenzate dalla nostra abilità di hacking, come salute, difesa, attacco, e lo stesso il nostro nemico; tramite sei azioni di base potremo attaccare, innalzare le nostre difese o indebolire il nostro avversario, e lo stesso farà l'altro nei nostri confronti, in una estenuante battaglia all'ultimo bit per portare la salute nemica a zero.
In caso di sconfitta saremo noi stessi hackerati e non potremo riprendere il controllo finchè per un certo periodo o fino a quando non avremo sconfitto la perfida IA.
Essere hackerati è davvero spiacevole |
L'anima di EYE rimane comunque quella di uno sparatutto in prima persona, e ne troveremo tutti le caratteristiche a cui ci hanno abituato gli FPS degli ultimi anni: avremo a disposizioni tante bocche da fuoco diverse con proprietà differenti, come le potenti ma lente gatling, i fucili da cecchino con potenza sufficiente a penetrare le pareti, smg leggere e dall'alta frequenza di fuoco, fucili d'assalto con generosi caricatori, pistole poco ingombranti e perfino armi bianche come un martello da guerra e le katane doppie.
Pistola in una mano e spada nell'altra: chi si fa avanti per primo? |
Il gioco è strutturato in missioni principali e secondarie, che ci verranno affidate al quartier generale, ciascuna ambientata in un intero livello terminate le quali non potremo più visitarlo; il QG è realizzato con cura e si richiama all'estetica cyberpunk con fili, cavi, schermi luminosi e tutta questa tecnologia che permea l'ambiente circostante come fosse parte di esso.
Il quartier generale è caratterizzato da tecnologia sopra di noi, e vuoto sotto. |
Non mancheranno livelli dalle tinte acide. |
Comunque il gioco richiede una certa abilità e una buona dose di improvvisazione, data la difficoltà con cui si presenta.
Resta ad ogni modo un titolo che gli amanti dei gdr dovrebbero assolutamente provare: la trama articolata, la personalizzazione del protagonista, i diversi approcci alle situazioni, l'ambientazione angosciante, i livelli incredibilmente estesi e vari, le cybertech, i poteri psichici, le armi...
+ Trama originale e complessa
+ Diversi approcci alle varie situazioni
+ Il sistema di hacking, gli status mentali e i danni localizzati
+ Ambientazione cyberpunk ben congegnata
+ Livello di sfida sempre elevato
+ Grafica curata e design ispirato
+ Livelli sconfinati ed articolati
+ Supporto da parte degli sviluppatori ancora attivo
- La difficoltà elevata e il respawn potrebbero risultare insopportabili
- Mancata localizzazione in italiano
Link utili:
- Il sito ufficiale
- La wiki ufficiale
- Recensione su The Indie Shelter
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