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sabato 25 febbraio 2012

Recensione: E.Y.E. Divine Cybermancy


Bene, bene, bene.
Era da una vita che volevo scrivere una recensione su E.Y.E. Divine Cybermancy, ma tra esami e impegni di altra origine non ho mai avuto abbastanza tempo per dedicarmi a un articolo di questo calibro.
Ma adesso che gli esami sono finiti, tra sfighe e imprevisti vari, posso finalmente raccontarvi la mia esperienza con questo capolavoro.

Il titolo in questione è stato sviluppato dai francesi Streum on Studios, e si configura come una commistione tra gioco di ruolo e sparatutto in prima persona.
L'ambientazione è prettamente cyberpunk, e sarete fiondati in un universo fatto di complotti, guerre intestine, doppiogiochisti, tradimenti, in cui gli uomini si fondono con le macchine e la tecnologia per partorire tutte le solite cose transumanistiche.

All'inizio di ogni partita ci sveglieremo in questo luogo onirico e misterioso.
Intendo chiudere in fretta l'argomento trama perchè il rischio spoiler è sempre dietro l'angolo, ma in poche parole: il vostro personaggio, un agente per l'agenzia EYE si risveglia senza ricordare nulla della sua ultima missione, e ha una visione premonitrice dell'assassinio del suo Mentore. Nel frattempo il mondo è sconvolto dalla guerra tra l'EYE e i Federali, e all'interno dell'EYE stessa è presente una guerra intestina e fratricida che però viene nascosta all'esterno. Aggiungeteci che è iniziata una misteriosa invasione di creature provenienti da un'altra dimensione e... BAM! Non ci capirete più niente. Per fortuna gli sviluppatori si sono accorti dell'incredibile mole di contenuti con cui hanno farcito il loro panino e hanno aggiunto sul sito ufficiale una sezione dedicata al background, in cui approfondire tutti gli aspetti che vi sono rimasti poco chiari o fumosi.

I livelli hanno un'estetica molto caratteristica e ben studiata, con neon e luci colorate.
Veniamo dunque al gameplay.
Innanzitutto si tratta di un GdR, e da questo genere prende tutto il meglio: crescita del personaggio, tante skill diverse in cui specializzarci, un ottimo grado di personalizzazione e dialoghi articolati con risposte multiple.
Per ogni uccisione e missione completata riceveremo punti esperienza che ci permetteranno di salire di livello; ogni aumento ci farà guadagnare 3 punti da spendere per migliorare i nostri attributi (quali mira, forza, resistenza, agilità et similia).
Insieme all'esperienza verremo ricompensati anche con un certo quantitativo di brouzouf, la moneta corrente, con cui acquistare nuove armi, nuovi poteri e impianti cibernetici.
Parallelamente agli impianti sarà possibile commissionare alla nostra base operativa delle ricerche in base agli  oggetti recuperati durante le varie missioni. Per esempio, uccidendo un nemico che utilizzava un dispositivo di smorzamento del rinculo potremo investire un certo quantitativo di denaro per sviluppare la medesima tecnologia e adoperarla in battaglia.

Durante la creazione del personaggio potremo scegliere tre geni caratteristiche che influenzeranno le nostre caratteristiche e abilità.
Sempre dal lato gdr, sarà disponibile un'ottima personalizzazione, permettendoci diversi approcci alle varie situazioni che ci si presenteranno: potremmo andare avanti armati di mitragliatrici Vulcan distribuendo ingenti dosi di piombo, oppure infiltrarci dietro le linee nemiche mentre distraiamo l'attenzione lontano da noi con qualche droide, oppure anche hackerare i dispositivi nemici e rivolgere il loro fuoco contro loro stessi, o ancora avvalerci di poteri psichici con cui controllare le menti nemiche, farle cadere nel panico, nell'isteria, nella paranoia o provocare allucinazioni.
Nel corso dell'avventura saranno disponibili per l'acquisto diversi poteri, come un visore termico, un mantello per diventare invisibili, per individuare nemici nelle vicinanze (attraverso triangolazioni sonore) e altre diavolerie simili.
Nel contempo potremo potenziare ulteriormente il nostro protagonista con l'acquisto di impianti cibernetici che ci forniranno diversi bonus: le cyber legs ci permetteranno di correre più veloci e muoverci più silenziosamente, il cyber brain aumenterà la potenza dei nostri poteri psichici, e via di questo passo.
Il gioco introduce molte novità interessanti, prima fra tutte il sistema di hacking delle macchine: per riuscire ad hackerare un sistema informatico (come quello di una torretta) dovremo combattere contro di lui come se fossimo un virus: avremo dunque delle statistiche, slegate da quelle del personaggio ma influenzate dalla nostra abilità di hacking, come salute, difesa, attacco, e lo stesso il nostro nemico; tramite sei azioni di base potremo attaccare, innalzare le nostre difese o indebolire il nostro avversario, e lo stesso farà l'altro nei nostri confronti, in una estenuante battaglia all'ultimo bit per portare la salute nemica a zero.
In caso di sconfitta saremo noi stessi hackerati e non potremo riprendere il controllo finchè per un certo periodo o fino a quando non avremo sconfitto la perfida IA.

Essere hackerati è davvero spiacevole
Un'altra interessante innovazione sono gli status mentali: i nemici, e le situazioni circostanti, potranno infatti procurarci diversi effetti negativi, ad esempio essere accerchiati da troppi avversari potrebbe farci cadere preda della paranoia e perdere il controllo del protagonista (che sparerà e scapperà a caso), oppure sarà possibile essere vittima di allucinazioni che storceranno la realtà e ci faranno sentire voci inesistenti.
L'anima di EYE rimane comunque quella di uno sparatutto in prima persona, e ne troveremo tutti le caratteristiche a cui ci hanno abituato gli FPS degli ultimi anni: avremo a disposizioni tante bocche da fuoco diverse con proprietà differenti, come le potenti ma lente gatling, i fucili da cecchino con potenza sufficiente a penetrare le pareti, smg leggere e dall'alta frequenza di fuoco, fucili d'assalto con generosi caricatori, pistole poco ingombranti e perfino armi bianche come un martello da guerra e le katane doppie.

Pistola in una mano e spada nell'altra: chi si fa avanti per primo?
Sarà possibile effettuare brevi sprint, o accucciarsi dietro un angolo e approfittare del lean, ossia la possibilità di sporgere la testa, e sarà anche possibile far uso dell'iron sight (il mirino) delle armi per incrementare la precisione. Da questo lato il gameplay è piuttosto canonico, con sparatorie adrenaliniche e frenetiche, valorizzate dal design degli immensi livelli estremamente vario, con decine di scale, ascensori, luoghi bui, percorsi alternativi e i nemici godono di ottime intelligenza artificiale e precisione e ci daranno non poco filo da torcere. Il combattimento offre una componente strategica premiando le abilità del giocatore con un evoluto sistema di danni localizzati: un colpo alla testa e chiunque finirà ko (anche noi stessi), uno ben piazzato alla gamba e addio mobilità, un altro alle braccia e la precisione andrà a farsi benedire; sarà comunque possibile recuperare le attività motorie perse nascondendoci in un angolo e attivando la maintenance che effettuerà un'indagine sul nostro stato di saluta e ci rimetterà in sesto i vari arti menomati, pur non ripristinando la salute, così da mantenere sempre alto il livello di sfida.
Il gioco è strutturato in missioni principali e secondarie, che ci verranno affidate al quartier generale, ciascuna ambientata in un intero livello terminate le quali non potremo più visitarlo; il QG è realizzato con cura e si richiama all'estetica cyberpunk con fili, cavi, schermi luminosi e tutta questa tecnologia che permea l'ambiente circostante come fosse parte di esso.

Il quartier generale è caratterizzato da tecnologia sopra di noi, e vuoto sotto. 
Un'altra caratteristica di EYE è l'ambiente assolutamente cupo e opprimente, che vi terrà sul filo del rasoio per tutto il tempo. Non poche volte mi è capitato di smettere di giocarci per un breve periodo a causa di un passaggio maledettamente angosciante, in cui ero in inferiorità numerica o in cui i cecchini mi headshottavano appena mettevo fuori il naso. In questo aspetto sono riusciti a realizzare un titolo che riesce davvero a mantenere altissima la tensione, con il costante timore di essere ammazzati da un proiettile ben piazzato o da una torretta che non avevamo visto.

Non mancheranno livelli dalle tinte acide.
Qualche difetto? Beh, gli sviluppatori, per accentuare questa sensazione di tensione hanno deciso di introdurre il respawn dei nemici (che può essere anche limitato o annullato dalle impostazioni) e che quindi tende a rendere difficile la vita ai personaggi stealth, che, se non si sbrigano a terminare la missione in fretta, potrebbero vedere vanificati tutti gli sforzi di pianificazione dei movimenti e tutte le uccisioni silenziose, con l'arrivo di un'altra orda di nemici. A mio parere il respawn aggiunge una buona quantità di tensione e di atmosfera (verosimilmente simulando il richiamo dei rinforzi da parte dei nemici in difficoltà), ma potrebbe scoraggiare i giocatori più casual.
Comunque il gioco richiede una certa abilità e una buona dose di improvvisazione, data la difficoltà con cui si presenta.
Resta ad ogni modo un titolo che gli amanti dei gdr dovrebbero assolutamente provare: la trama articolata, la personalizzazione del protagonista, i diversi approcci alle situazioni, l'ambientazione angosciante, i livelli incredibilmente estesi e vari, le cybertech, i poteri psichici, le armi...

+ Trama originale e complessa
+ Diversi approcci alle varie situazioni
+ Il sistema di hacking, gli status mentali e i danni localizzati
+ Ambientazione cyberpunk ben congegnata
+ Livello di sfida sempre elevato
+ Grafica curata e design ispirato
+ Livelli sconfinati ed articolati
+ Supporto da parte degli sviluppatori ancora attivo

- La difficoltà elevata e il respawn potrebbero risultare insopportabili
- Mancata localizzazione in italiano


Link utili:
- Il sito ufficiale
- La wiki ufficiale
- Recensione su The Indie Shelter


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