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domenica 11 marzo 2012

Recensione: It Belongs in an Ancient Ruin & Igneous

Rieccoci con la rubrica dedicata alle produzioni della prolifica Digipen!
In questa puntata vi presenterò ben due titoli, per vostra somma gioia: It Belongs in an Ancien Ruin e Igneous, appartenenti a due generi completamente diversi, così da soddisfare un po' i gusti di tutti.
Ma basta cianciare, e passiamo subito alle recensioni!




Il primo titolo in esame, It Belongs in an Ancient Ruin, che potete scaricare gratuitamente (ovvero: aggratise) da qui, è uno stealth game bidimensionale piuttosto canonico, con grafica pixellosa pseudo 16-bit che fa impazzire gli indie-addicted/hipster-gamers come me.
La trama è piuttosto semplice, ma genialmente ironica: il nostro protagonista è il figlio di un famoso archeologo-ladro, e ha deciso di proseguire l'impresa iniziata da padre, ossia rubare tutti i cimeli esposti nei vari musei del mondo per riportarli nei templi, catacombe e rovine in cui sono stati ritrovati (da cui il fantasioso titolo del videogioco).

Il museo sarà ben sorvegliato da agenti: attenti a non farvi scoprire!
Le nostre missioni saranno quindi divise in due parti: la prima consisterà nel furto dell'oggetto in questione (anfora, maschera rituale o chi per esse), prestando attenzione ad evitare gli allarmi e le guardie, mentre la seconda giungerà non appena sarà scattato l'allarme del furto e dovremo scappare dall'edificio nelle caverne sotterranee in cui, con balzi, piroette e capriole, dovremo riconsegnare il tesoro agli antichi proprietari.

Le rovine sono costellate di ostacoli: lava, strapiombi... persino dinosauri!
Le fasi di gioco sono quindi due, la prima più stealth e ragionata, la seconda più platform e frenetica.
Non mancheranno le classiche chicche del genere: ci saranno appigli a cui appenderci con la nostra fidata frusta di jonesiana memoria, dovremo evitare trappole e getti di lava con tempismo e agilità. I livelli saranno disseminati di checkpoint (dei curiosi appendiabiti a cui il nostro eroe appenderà il cappello) e aree segrete, fornendo la possibilità ad ogni giocatore di esplorare il titolo a piacere, tanto ai casualoni quanto agli hardcore che punteranno a raccogliere tutte le monete e le pagine di diario nascoste.


Si tratta di un gioco molto ben realizzato, dalla curva d'apprendimento dolce e permissiva ma dai contenuti vari ed ironici.


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Il secondo titolo di oggi è Igneous, un gioco definibile di guida ma con molte riserve, scaricabile da qui.
Anche in questo videogioco l'ironia non si risparmia: prenderemo i comando di un totem (a forma di testa squadrata) che, rotolando, dovrà scappare fuori da un vulcano in eruzione.

Un tempio all'interno di un vulcano impazzito, e un totem che deve scappare. Altro che cazzi.
Come potete intuire, il percorso del nostro totem sarà molto accidentato e precario: i livelli saranno infatti caratterizzati da colonne che collasseranno su di noi, ponti che si sbricioleranno sotto i nostri piedi la nostra testa, lapilli e massi che ci crolleranno addosso, magma incandescente che ci incalzerà poco dietro di noi, in un continuo e frenetico mutamento de paesaggio.
Scordatevi i vari Need for Speed: in questo titolo ogni livello sarà percorribile in tanti modi diversi, ma tutti assolutamente precari.

Fiumi di lava, massi, totem... i colori proprio non mancano.
La grafica è molto particolare, e sfoggia dei colori vividi e sgargianti: il rosso e il giallo della lava e del fuoco domineranno certamente, ma il nostro celeste totem dipingerà sullo schermo scie di colore che si mischieranno con l'ambiente circostante generando degli spettacoli molto suggestivi.
I comandi sono semplici: con le frecce direzionali si accelera/frena/curva, mentre con spazio o il tasto sinistro del mouse si effettua un salto.
Una nota di merito va al comparto sonoro: la musica tribale e incalzante sembra suggerire col proprio ritmo i momenti migliori per sterzare o saltare, mentre il nostro totem esclamerà diversi YAH! e YUH! di varia intonazione (ricordandomi del vecchio Aku Aku e del suo BULBEGAR!) mai ripetitivi o fastidiosi.
Direi che la formula funziona, e ricorda vagamente lo stile del folle "survival racing game" Nitronic Rush, sempre frutto della Digipen.


Ultima notizia in argomento Digipen: è stato recentemente rilasciato un nuovo aggiornamento per Nitronic Rush, titolo di cui parlai qui e che folleggia sull'internette.



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